Domenica sera, 22 Ottobre, a Grumo Nevano, presso la sede di Officina Sonora, la prestigiosa casa della musica ( studi registrazione, scuola, e molto altro ) diretta da Gino Reccia, si è tenuta una straordinaria manifestazione in ricordo dell’artista grumese Giuseppe Pecoraro ( 1953/2023 ) a settant’anni dalla nascita – e presentato al pubblico negli accoglienti spazi, per l’occasione adibiti a galleria d’arte per esporre una selezionata scelta di opere dell’artista scomparso nel 1997, il Catalogo “ A Sud dell’Anima “ curato da Gisella Pecoraro, sorella dell’artista e da Giovanni Ruggiero, e per la parte grafica e di stampa da Linea D’ARTE Officina Creativa di Giovanna Donnarumma e Gennaro Ippolito.

La scelta della location non è frutto del caso, dal momento che si è inteso mettere in evidenza la grande passione di Pecoraro per la musica jazz, che accompagnava quotidianamente le sue giornate tra tele e pennelli, e fino a che la malattia che l’aveva assalito implacabilmente, la distrofia muscolare, glie lo consentiva, e così subito dopo ai discorsi di presentazione, a cui ha partecipato il Sindaco di Grumo Nevano, Rino Maisto, ed il Presidente della UILDM, Salvatore Leonardo, e chi scrive, si è esibito Jazz Trio special guest Mino Lanzieri, con una notevole scelta di brani eseguiti in maniera impeccabile.
Inoltre il ricavato della vendita del prezioso volume voluto da Gisella Pecoraro e da Giovanni Ruggiero, che aveva conosciuto e apprezzato il lavoro nascente dell’artista nei primi anni settanta, sarà devoluto alla ( Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare ).
Giuseppe Pecoraro, assalito nell’adolescenza dalla terribile malattia, ha lottato con coraggio per ostacolarne l’avanzata, e nello stesso tempo affidandosi all’arte, la passione perseguita con studi regolari all’Accademia di Belle Arti Napoli, e con l’insegnamento che amava, ha condotto nello stesso tempo attraverso i temi della sua pittura ( natura e paesaggio, ritrattistica, uomini e donne dei ceti popolari, e animali ) una accurata disamina storica del suo tempo.
E aprendosi in anticipo sui tempi, a svariate soluzioni interpretative ed esecutive, come l’installazione posta nella prima sala ( 1977) Verifica n. 1 ( La maschera ) – composta da uno specchio firmato da Pecoraro e pronto per l’uso, una maschera di legno da impugnare per potersi guardare nello specchio, dando la stura a numerose morfologie estetiche e intervalli di senso dedicati al concetto di identità, che proprio in quegli anni indagava un artista del calibro di Pistoletto.


Notevole nel complesso lo sviluppo della sua personalità artistica, spaziante tra i temi amati, soprattutto figura, talvolta il paesaggio risolto con interventi innovativi, gli animali visti con vicinanza e sensibilità, ma su tutto dominante il tratto sociale, esistenziale delle figure rappresentate.
Lo stile dell’artista volato via troppo presto, un vero e proprio caso unico nel panorama degli artisti del suo tempo, dovuto all’adozione di piani geometrici attraverso cui, vedeva il mondo intorno a sé e quanto la sua fervida capacità immaginativa elaborava.
Forse ricordava il monito di Cèzanne, “ guardate il mondo e la natura, attraverso il cono, il cerchio e la sfera “.