Lunedì 27 Novembre, dalle ore 18 allo, Spazio AMIRA aps, Via San Felice, 16 Nola ( Na ) – diretto da
Raffaele Avella, finissage della mostra dell’artista Domenico Fatigati, dal titolo “ Costruire lo spazio “
curata da Gaetano Romano.

Per la prima volta a Nola, sono state visibili un selezionato nucleo di opere degli ultimi anni dell’artista di Acerra, fedele ad un modulo espressivo che trova il suo radicamento estetico nella costruzione di abili congegni visivi in cui confluiscono temi cari alla optical art, e alle poetiche linguistiche aniconiche.
Balzano agli occhi le sue abili costruzioni, con fremente intensità cromatica di rigorose geometrie, che
vivono nel fascino dei colori modulati come note musicali.
Rimanere indifferenti risulta difficile, nel vortice di celle, labirinti che si rincorrono in orizzontale come in
verticale lo sguardo interroga e si smarrisce, chiede senso e lo ottiene attraverso la ritmata scansione dei volumi che definiscono lo spazio dell’indagine.
La mostra nello spazio nolano di AMIRA, diretto con amorevole cura da Raffaele Avella, avvocato ma
anche artista in proprio, va sempre più definendosi come spazio multidisciplinare, dove trovano accoglienza molte pratiche espressive, come la poesia, la video arte, la recitazione, convegni e presentazioni di libri d’arte e vari momenti costruttivi a latere delle arti visive, con la presenza di personaggi di spicco della cultura contemporanea.


Tra cui certamente fondamentale il sigillo de Il Laboratorio/le edizioni, Nola/Napoli, del duo
Avella/Sgambati, che nutrono con articolate proposte sui vari fronti espressivi, dalla pittura, alle pratiche incisorie, ai libri d’arte, la vita di Amira, in un crescendo di voci all’insegna della qualità.
La mostra di Domenico Fatigati, si inquadra perfettamente in questo clima favorevole e benigno, rinnovando con la sua morfologia estetica la percezione del costrutto visivo; che incontra il colore, l’abile costruzione di reticoli visivi che sembrano sfociare in utopistiche città del futuro ( ricordiamo che Fatigati si è occupato di architettura ) e su tutto questo, come sigla concettuale del suo operare di lungo corso, la scansione musicale del colore, che asseconda lo sviluppo della forma e ne ravviva la vita.
All’interno della corte di AMIRA, un giardino di alberi ed essenze, l’arte si rigenera, per questo motivo
accorrono in tanti, soprattutto giovani ed estimatori di tutte le età, lieti nella frescura serotina di partecipare ad una promenade tra edificio storico e giardini.