Si entra subito in argomento una volta messo piede nella piccola ma accattivante Galleria Movimento Aperto, diretta dall’artista Ilia Tufano con garbo e competenza, per incontrare sin dall’ingresso, le opere pittoriche di Sara Pistilli.
Imagine si intitola la rassegna a lei dedicata, inaugurata giovedì 6 Marzo, e confesso, si è trattato per me di una autentica rivelazione, in quanto nel corso del tempo che fa di noi “ ciò che vuole “ avevo soltanto sfiorato la ricerca pittorica dell’artista nata a Torre del Greco, ma residente ad Angri, terra d’artisti tenaci.
Ma ora, al cospetto delle opere che in rapida successione sgranano il loro rosario silente, resto come avvolto nelle nebbie che in parte velano lo sguardo e in parte, volutamente l’artista adopera per conferire alle sue visioni sospensione temporale e nostalgia, termine questo che come è noto proviene dal greco nostos; rimpianto, per ciò che è stato ed è trascorso.

Vista la sua produzione da questo soffio di luce, la Pistilli allieva di De Stefano all’Accademia di Belle Arti di Napoli, mette in gioco tutte le forze di cui dispone, delineando un transito appassionato dal desiderio intenso e struggente di figurazione e oltre [ non banale, non consunto ] che richiama volti e corpi soffusi di luce opaca, quella che indicavo come morsura del tempo che è stato, che è la vera forza del suo incedere.
Ampia e articolata tra gesto e forma con improvvisi slanci vitalistici, la forma dei corpi si demarca dalla massa cromatica, facendosi improvvisa e moderna.
Celato ma non oppresso, il desiderio dell’artista di studi rigorosi e appassionati con il celebre maestro della figurazione storica napoletana, è non soccombere e nascondere i corpi negli impasti materici, ma tenerli sempre lì sotto traccia e richiamarli nei tempi turbolenti dell’oggi.
Questo avviene per il tramite di opere quali “ Bisbigli “ del 2019, ma anche “ Avventure future “ del 2018, “ C’è Tempo “ del 2019, che declinano sinfonie di forme tra il ricordo forse di suggestioni di Monet, di uno sguardo che si rinnova e sempre nuovo quando è all’opera.
Il moderno e la crisi dell’uomo del secondo novecento, dopo il disastro bellico, insorge abbracciando e non rifiutando l’energia intensiva dell’informale, che Sara Pistilli considera in piena la sua casa, come quella di Pablo Neruda, Isla Negra, sulla Costa del Cile a pochi chilometri da Valparaiso – aperta ai venti e alle turbolenze dell’Oceano.


L’Oceano è nel suo cuore. Burrascoso e sconfinato declina e si avvista nell’informale gestuale con quel suo << sporgersi sul mondo >> come scriveva Renato Barilli, diventa la casa dei sentimenti tumultuosi, che cercano altra via per sortire alla luce. In alcune opere si assiste al fenomeno pittorico del gocciolamento; una pioggia fitta e sottile di colori, che dall’alto scende verso il basso, con il suo arcobaleno cangiante, e viene da pensare al D’Annunzio de “ La pioggia nel pineto “ e ai sussurri del poeta rivolti ad Ermione.
Dunque la pittura è tutto questo, o può esserlo in alcune circostanze, dove si fondono e si ritrovano umori esiziali ma necessari come l’aria che respiriamo.
Sara Pistilli ha captato tutto questo, e bene ha fatto. Foto della serata di Antonio Caporaso.