Due le pareti del Civico 23 di Salerno, coordinato da Rosario Mazzeo, Angelo D’Amato, e Gianni Capacchione, aggredite dal fuoco. Si intitola – FUOCO ALL’ORIZZONTE – infatti, la mostra dell’artista napoletana e animatrice del Centro Culturale Movimento Aperto di Napoli, Ilia Tufano, terminata da qualche giorno, e curata da Cristina Tafuri.
Due le pareti dove si sono accampate felicemente e interrogativamente le sue opere; la prima una rapida sequenza di opere di piccolo formato, una sorta di batteria del fuoco, impresso e suscitato dai colori a china ed acqua su superfici di seta, mentre la seconda accoglie i lavori di notevole estro dell’artista basati in prevalenza sull’uso della carta intagliata e sagomata, in un muto dialogo di parole che non hanno voce.

Queste creano ritmo e dialogano con altre formando dittici oppure trittici, dove la carta che ha assorbito muti dialoghi di forme e scansioni cerca vita, calore e sostanza nelle altre vicine.
Artefice anche di apprezzati libri d’artista [presenti in mostra ] dove il segno e il colore vanno a braccetto interrogando la natura e gli alberi, avvalorando e trovando aderenza nella citazione << Troverai più nei
boschi che nei libri. Gli alberi e le rocce t’insegneranno le cose che nessun maestro ti dirà >> [ B. da Chiaravalle, XII sec.].
Fuoco all’orizzonte innesca una serie di inedite peripezie visive, folgorazioni inaspettate di marca aniconica e vicine per intimo sentire, alle scansioni declinanti di una vasta area pittorica; dall’astrazione all’informale, toccando in vari momenti aree concettuali culminanti nella grande festa del colore.
La seta, per la particolare natura del suo ordito, si apre alle incursioni del colore, determinando un insolito paesaggio, come di diario intimo, che trova nei colori e specialmente nel rosso, la chiave di accesso a dimensioni altre del vedere, chiamando in causa in un rapido susseguirsi emozionante, l’altrove che è dentro le cose stesse.
Scriveva il poeta francese Paul Eluard << C’è un altro mondo ma è in questo >>.


In questo esperito nel quotidiano accadere, che brucia le cose con la rapidità del fuoco, giustiziere inclemente che cancella dai fogli intonsi l’inutile e l’eccedente, per arrestarsi soltanto in una stasi e sintassi di forme provenienti da lontano, alimentate da desiderio di assoluto come quello cangiante dei mille riflessi del fuoco, che si imprimono sulla
seta delicata e preziosa, mentre i libri dove recitano poesie i poeti amati, compagni di viaggio da sempre di Ilia Tufano, dialogano dando voce all’inesprimibile.
Questa preziosa raccolta di opere, già esposta con felice esito critico e di pubblico, a Guarcino ( FR ) nel Museo del piccolo formato, fa il bis a Salerno al Civico 23, che da cinque anni a questa parte, nel quartiere di Mercatello continua con fede e ostinazione nei valori dell’arte, a diffondere conoscenza e cultura delle arti visive. E non è poco.